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Madonna delle Grazie
I primi documenti ufficiali, nei quali si menziona la chiesa della, risalgono alla visita apostolica di Vincenzo Ercolani 11-04-1571. Dieci anni dopo Mons. De Grassis fornisce una descrizione dettagliata dell’ affresco della Madonna il quale, posto sull'altare maggiore, risulta contornato da angeli e da un baldacchino in legno. Nelle Ordinazioni del 1836 di Mons. Ermellini troviamo, oltre alla commissione dei lavori di restauro riguardanti il baldacchino in legno, riferimenti ai due altari minori dedicati a S. Marco e a S. Erasmo. Nel 1619, a seguito
della richiesta formulata al papa Paolo V,alla chiesa fu concesso l'altare privilegiato per un triennio, infatti, in risposta alla richiesta del popolo di Vico, il pontefice risponde:
Madonna delle Grazie
“ A futuro ricordo. Essendo noi intenti, con la consueta e paterna carità, alla salute di tutti, concediamo qualche volta ai luoghi sacri i doni spirituali della indulgenza, cosicché per questo atto le anime dei fedeli defunti possano conseguire suffragi per i meriti santi di Nostro Signore Gesù Cristo e aiutati da questi meriti di Lui possano essere
Condotti dalle pene del Purgatorio all’eterna salute per la misericordia di Dio... Dato a Roma presso Santa Maria Maggiore col sigillo dell’anello Pescatore 26 marzo 1619, anno XIV del nostro pontificato.” Successivamente nella visita pastorale del 1864 si menziona anche l'esistenza di un eremita tale chierico Biagio Ulisse di anni 37, il quale provvedeva alla chiesa, e ne
abitava i locali contigui. Nel 1874 la chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie mutò in S. Antonio Abate, giacché vi si trasferì, dalla chiesa di S. Rocco la statua con le relative pratiche religiose, dai numerosi fedeli del Santo. Oggi la chiesa è rimasta orfana del baldacchino, di cui abbiamo i basamenti, degli altari di S. Marco e S. Erasmo, dove ora sono conservate le statue di S. Francesco e di S. Antonio Abate. Anche del Coro si è persa ogni traccia eccezion facendo per l'arco in pietra che ne determinava l'ingresso e della porticina d'accesso oggi murata. Attualmente né curano integrità e tradizioni i membri della Confraternita di S.AntonioAbate.